lunedì 20 febbraio 2012

Provato da 3 Valli

Quest'ultima settimana ha portato novità e rivoluzioni: mi sono iscritto all'associazione Pedala Parco e su incitamento del Capitano parteciperò anche a qualche gara.
Io... in una gara?! Me l'avessero detto anche solo qualche mese fa avrei riso all'idea, ora rido uguale, solo che è il riso isterico di chi si rende conto di aver fatto il passo più lungo della ruota.
E hai poco da dire:"ma sì, andiamo solo per partecipare..", li conosco quelli che dicono così, sono i più accaniti e incalliti.
Comunque sia, siamo in ballo e ci tocca ballare, punto.
Ieri col Capitano proviamo il percorso della 3Valli, la prima gara in programma.

La sera prima scruto il percorso sul sito ufficiale e tra epiche colonne sonore, informazioni tecniche e altimetrie il mio entusiasmo si sgonfia come una camera d'aria su un letto di spine: comincio a nutrire seri dubbi sulla riuscita dell'impresa. Ma chi voglio prendere in giro? Io non mi sono mai allenato per una gara, sarà il caso di darsi una mossa.
Alcuni tratti del percorso li conosco già ma qui non si tratta di andare a viole, il ritmo sarà ben altro e anche se il mio spirito è semplicemente arrivare, non vorrei farlo carponi.
La prova inizia con una bella salita su asfalto che fiacca subito le gambe per poi continuare su sterrato: arrivati sulla sommità scopriamo che i tratti in ombra sono ancora pieni di neve e ghiaccio che ci costringono più volte a scendere e spingere.
Sulla dorsale comincia così un valzer tra neve e fango che trasforma in breve le gomme in blocchi d'argilla e rende faticosa persino la discesa.
Dopo un paio di valli, qualche single track impegnativo e una panatura completa del cambio, la catena comincia a deragliare, facendomi perdere quel poco di ritmo acquisito: oltre alla stanchezza si aggiunge la frustrazione.
Inizio a scoraggiarmi, ma voglio portare a termine il giro per aver chiaro cosa mi aspetterà e ci metto poco a capire che è più di quanto avessi immaginato.
L'ultima salita su sterrato mi trova quasi stremato senza più un goccio d'acqua e trasforma in calvario l'ultimo sforzo per guadagnare la cima.
La discesa finale la faccio rimbalzando sulla sella, senza oppormi minimamente alle sollecitazioni del terreno: nella mia mente solo la macchina, una doccia e un meritato riposo.






2 commenti:

  1. E questo è solo l'inizio... ;)
    Elena

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  2. Su su... poche storie :o) come dice Elena questo è solo l'inizio... ti aspetto alla Lessinia Legend!!

    Zeno

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