domenica 26 febbraio 2012

Cinque ciclisti in cerca d'autore (BardolinoBike Test)

Il PedalaParco Dream Team (non Drin come qualcuno sostiene) si riunisce per provare il percorso di gara della Bardolino Bike 2012.
Capo cordata viene imprudentemente nominato il rag. Rebonato che, forte del suo GPS e della cartina stampata, parte di slancio per fare da apripista: qualche tentennamento viene subito perdonato dalla squadra, ansiosa di testare il tracciato per scoprirne i segreti.
Giunti in riva al lago incontriamo qualche problema nel decifrare le indicazioni del computer, finché realizziamo che abbiamo fatto il percorso al contrario.
Cominciano i primi brusii tra le file prima sull'affidabilità dei satelliti, poi sull'autorevolezza della traccia e infine sulle doti della guida: capito l'andazzo il gruppo prende una certa distanza dalla testa per prevenire i repentini cambi di percorso.
Ritornati sui nostri passi prendiamo quindi la via per la rocca di Garda, attraverso una spettacolare gola con tanto di pittoresco ruscello da guadare.
Due forature e un discreto numero di soste per consultare la mappa condannano inesorabilmente la media e ci costringono a modificare il percorso per contenere i tempi di rientro.

Bella escursione come sempre, alla prossima.
































lunedì 20 febbraio 2012

Provato da 3 Valli

Quest'ultima settimana ha portato novità e rivoluzioni: mi sono iscritto all'associazione Pedala Parco e su incitamento del Capitano parteciperò anche a qualche gara.
Io... in una gara?! Me l'avessero detto anche solo qualche mese fa avrei riso all'idea, ora rido uguale, solo che è il riso isterico di chi si rende conto di aver fatto il passo più lungo della ruota.
E hai poco da dire:"ma sì, andiamo solo per partecipare..", li conosco quelli che dicono così, sono i più accaniti e incalliti.
Comunque sia, siamo in ballo e ci tocca ballare, punto.
Ieri col Capitano proviamo il percorso della 3Valli, la prima gara in programma.

La sera prima scruto il percorso sul sito ufficiale e tra epiche colonne sonore, informazioni tecniche e altimetrie il mio entusiasmo si sgonfia come una camera d'aria su un letto di spine: comincio a nutrire seri dubbi sulla riuscita dell'impresa. Ma chi voglio prendere in giro? Io non mi sono mai allenato per una gara, sarà il caso di darsi una mossa.
Alcuni tratti del percorso li conosco già ma qui non si tratta di andare a viole, il ritmo sarà ben altro e anche se il mio spirito è semplicemente arrivare, non vorrei farlo carponi.
La prova inizia con una bella salita su asfalto che fiacca subito le gambe per poi continuare su sterrato: arrivati sulla sommità scopriamo che i tratti in ombra sono ancora pieni di neve e ghiaccio che ci costringono più volte a scendere e spingere.
Sulla dorsale comincia così un valzer tra neve e fango che trasforma in breve le gomme in blocchi d'argilla e rende faticosa persino la discesa.
Dopo un paio di valli, qualche single track impegnativo e una panatura completa del cambio, la catena comincia a deragliare, facendomi perdere quel poco di ritmo acquisito: oltre alla stanchezza si aggiunge la frustrazione.
Inizio a scoraggiarmi, ma voglio portare a termine il giro per aver chiaro cosa mi aspetterà e ci metto poco a capire che è più di quanto avessi immaginato.
L'ultima salita su sterrato mi trova quasi stremato senza più un goccio d'acqua e trasforma in calvario l'ultimo sforzo per guadagnare la cima.
La discesa finale la faccio rimbalzando sulla sella, senza oppormi minimamente alle sollecitazioni del terreno: nella mia mente solo la macchina, una doccia e un meritato riposo.






lunedì 13 febbraio 2012

Masochisti e temerari

"Errare è umano, perseverare diabolico" penso mentre raggiungo casa del capitano e la neve si fa sempre più fitta.
Scorgo la sua figura farsi avanti e domandarmi: "sei proprio sicuro?!"
"Beh, siamo qua…" rispondo con falsa innocenza.
Tra rinuncie e defezioni dell'ultim'ora ci troviamo soli e optiamo per un giro blando dietro casa sua: la partenza è come sempre spumeggiante con un bel vento gelido a darci subito la sveglia. (sennò dove stà l'avventura?) 
Le nuove calzature invernali superano brillantemente il test e finalmente mi riapproprio delle falangi dei piedi: altrettanto non posso dire delle mani, pazienza, la prossima uscita farò affidamento sulla chimica come consiglia Michele.

Il Capitano propone una variante al tracciato seguito durante l'uscita di Novembre, accorciando il percorso per passare dal "Vaio del Serpente": il nome è allettante e non posso che acconsentire entusiasta.
Il track alternativo si rivela essere una spettacolare serpentina (per fortuna il riferimento non era alla fauna locale) che si snoda in una conca ripida e molto stretta al punto da permettere il passaggio di una sola bicicletta alla volta: il fondo innevato completa il divertimento facendo perdere aderenza al posteriore sui sassi nascosti con conseguenti derapate. 
Malgrado il chilometraggio non soddisfi le aspettative di Zeno, anche oggi ci siamo divertiti.
Alla prossima













Il video del Capitano

martedì 7 febbraio 2012

Hai voluto la neve? E mo' pedala...

Finalmente è arrivata la neve, quella vera, quella che molti temono:"ma fa freddo!", "ma si scivola...", "ma la bici si rovina..."
Niente scuse, la aspetto da troppo tempo! Oggi si va.
Le ottimistiche aspettative di partire da Velo cominciano a vacillare già sabato sera quando comincia a nevicare in città: su attento consiglio di Michele optiamo per un giro in pianura che permette cambi di programma in caso la situazione peggiori.
Partenza da San Martino Buon Albergo, all'inizio della strada delle Ferrazze. Dalle prime pedalate capiamo che il freddo pungente ci accompagnerà per tutto il tragitto e che salendo le cose potranno solo che peggiorare. Poco male, arriveremo dove potremo.
La salita sulla dorsale di Montorio si presenta comunque pedalabile e con buona tenuta: malgrado le insidie nascoste dal fondo sconnesso sotto la neve, traccie di pneumatici rivelano il passaggio di altri temerari che hanno deciso di sfidare il grande freddo.
Man mano che saliamo la strade sono sempre meno battute, finchè giunti nei pressi di Santa Viola lo strato di neve comincia ad aumentare e le ruote a sprofondare: una densa nebbia rende ancora più lontano e indistinto l'orizzonte e qui - complice il freddo e la stanchezza - comincio ad accusare un po' di sconforto.
Michele mi sprona a continuare ricordandomi il Gran Premio della Montagna che ci aspetta a Cerro, un lauto spuntino all'Araldo del Gusto, e devo ammettere che lo sforzo è valso veramente la pena: una sosta veramente da incorniciare.
E' ora di tornare: discendiamo la Val Squaranto, affascinati dallo spettacolo del paesaggio innevato e devastati dal freddo siderale che ci aggredisce mani e piedi.
Faccio appello alle ultime forze rimaste per riscaldarmi percuotendomi come un tamburo nella speranza di tornare in possesso delle falangi sufficienti per azionare i freni e riesco a raggiungere la macchina.
Se è vero che le sensazioni al limite rendono unico un ricordo, quest'uscita merita sicuramente un posto d'onore.






















mercoledì 1 febbraio 2012

Neve a Velo (sabato 28 gennaio)

Ritrovo con Nicola a Velo Veronese per uscita a numero ristretto: il capitano è a fare il tagliando e il resto della squadra esce a valle.
Entro al bar per il tempo del tradizionale caffè-briefing e all'uscita una bella nevicata ci da il buongiorno, regalandoci un'atmosfera quasi natalizia.
Anche stavolta scopro varianti ai tracciati delle uscite precedenti, attraverso contrade isolate e bei sentieri nel bosco.
L'arrivo a Conca de Parpari è salutato dalle solite raffiche di vento gelido, oggi accompagnate da folate di neve ghiacciata: la sensazione è quella di asciugarsi la faccia con la carta vetrata... uno spettacolo.
Ripercorriamo uno splendido tratto in discesa della Lessinia Legend che ci riporta ben presto ad unirci al giro della settimana precedente.
Gran bel giro, con andatura tranquilla come piace a me: grazie Nicola!
Al prossimo weekend