domenica 11 marzo 2012

Apologia del ciclista AKA siamo tutti un po' Mandrake



Questo post è rivolto a tutti coloro che condividono l'esperienza di avere in casa un ciclista, in special modo alle mogli, fidanzate, compagne, amanti, insomma avete capito.
Non voglio discriminare - me ne guardo bene - parlo semplicemente di ciò che vedo ogni benedetta domenica: di donne nel gruppo non ne ho mai viste tante e quando c'erano accompagnavano/seguivano il proprio partner.
Immagino sia dura assecondare le voglie e i desideri di chi ama questo sport e sottolineo ama. Eh sì, perchè il rapporto di un ciclista col suo mezzo diventa per virtù o per necessità di dipendenza: nessuno può fare a meno dell'altro, è un legame fisico, se è rotta la bici non vado da nessuna parte e se sono rotto io neanche lei fa molta strada.
E così assisto ogni weekend al solito balletto: sveglia all'alba, sotterfugi, mariti che barattano un'uscita in cambio della cresima della figlia, scene di ordinaria follia tutto per inforcare le nostre instancabili (altre) dolci metà.
Non voglio ripararmi dietro false giustificazioni, appartengo di fatto a questa categoria e ne ho avuto piena consapevolezza il giorno in cui la mia compagna guardandomi come Pina Fantozzi mi disse:"se almeno tu passassi la domenica con l'amante capirei..."
E come una folgorazione mi sono venute in mente le parole del Mandrake in Febbre da cavallo, mentre in tribunale fa l'apologia del giocatore di cavalli.
Per chi si fosse dimenticato o avesse perso questa perla ve la ripropongo:


Ricordando quel monologo ho pensato che - con gli opportuni distinguo - molti di noi non sono così diversi da Mandrake e quindi non ho potuto fare a meno di rivolgermi la stessa domanda:"chi è dunque il biker?"
E' uno che lascia moglie e figli per alzarsi all'alba, che muore in salita per risorgere in discesa, uno che se ne frega se fuori piove o nevica, che non esistono feste nè compleanni se gli amici escono anche solo per allenarsi, uno che butta il cuore oltre l'ostacolo sempre e comunque, anche quando non ce la fa più, quando non ci sono più gambe, fiato, muscoli  e tutto questo per dire: io ce l'ho fatta, io quello l'ho fatto!

Un saluto e un ringraziamento a tutti coloro che condividono la passione, lo sforzo e il sogno e un grazie ancor più grande a chi condivide, ci supporta e ci sopporta, rendendoci le persone più felici al mondo.

Per inciso oggi insieme ai soliti (ormai penso di poterlo dire) amici di Pedala Parco abbiamo fatto una splendida escursione verso Crero.
Da oggi cercherò anche di fornire dettagli un po' più tecnici delle escursioni con tracce gps e brevi descrizioni tecniche: qualunque appunto, integrazione e richiesta saranno ben graditi.
A breve immagini e video.
 
Al prossimo weekend con la Bardolino Bike

4 commenti:

  1. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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  2. Ebbene sì.
    Ho sposato un deficiente (a pedali).
    Anzi no, non esageriamo, diciamo la verità...non l'ho sposato.
    E pensare che quelli di pedalaparco, glieli ho pure presentati io.
    Dovreste vederci, la domenica pomeriggio: uno sul divano a postare tracce gps e l'altra sul tavolo a postar ricette.
    Un triste spaccato di coppia devastata dai blog ;-)
    Ma almeno il mio "hobby" ha un che di conviviale per entrambi, eccheccavolo... !

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  3. Sotto sotto sei un romantico. Ma SOTTO però! ;D

    @ Latte e fiele: tu se non altro lo fai pranzare il giorno dopo. ;)

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